sabato 21 febbraio 2015

'Morte di un uomo felice' è un libro felice



Diciamo la verità (la mia verità): il Premio Campiello se l'è meritato. Giorgio Fontana, saronnese classe 1981, ha scritto davvero un bel libro, tenuto fra l'altro conto della giovane età (per uno scrittore). Ecco a voi 'Morte di un uomo felice' (Sellerio editore). Morte, dolore, compassione, ricerca di un senso, di una giustizia giusta, fede in Dio....temi che mi appassionano, non potevo non appassionarmi di questo romanzo. Un magistrato indaga sul terrorismo, siamo nell'estate del 1981, gli scenari si spostano fra Milano e Saronno, moglie e figli in vacanza in Liguria, e mentre assistiamo all'arresto di un personaggio di spicco del terrorismo rosso, il protagonista Giacomo Colnaghi ricorda il padre, la sua morte prematura da partigiano. Ad un certo punto è chiaro come andrà a finire, niente suspance ma Fontana è bravo, il romanzo è in crescendo, non si affloscia, non si dilunga, non delude. Scrittura come piace a me, semplice, diretta, precisa nelle descrizioni, anche poetica. Un scrittore varesino che promette benissimo. Bravo davvero! 
  

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