martedì 24 febbraio 2015

Lo schizzo del mercoledì

                                                      anch'io avrei voluto essere un grande campione  (foto carlozanzi)



LA DELUSIONE
di carlozanzi

Sono la delusione, sì, ma quel particolare tipo di delusione che è anche rabbia e malinconia esistenziale e sensazione di un inganno e frustrazione che frusta parecchio…insomma, sono la delusione che coglie chi, giunto al limitare estremo della vita, e avendo puntato non su Gianni Morandi che canta ‘Uno su mille ce la fa’, ma sul detto mai scritto che basta avere determinazione, forza di volontà e prima o poi, presto o tardi uno sfonda, avendo –dicevo-resistito senza mai mollare, convinto, profondamente certo dei propri mezzi, sicuro delle proprie potenzialità e in seguito, persa un po’ di fiducia in se stesso, anche disposto ad un moderato e poi sempre più agguerrito compromesso, fatto di tessere di partito e di piaceri e di suppliche di raccomandazione…ebbene, nonostante questo, perso anche il conforto di chi dice ‘Per forza che ce l’ha fatta, è un raccomandato…’, di tutto e di più pur di riuscire, di confermare le proprie ambizioni-previsioni, di darsi uno straccio di contentino almeno finale, perché molti ce l’hanno fatto a tarda età, dopo una vita di tentativi ma ‘avevano le palle, ci credevano…’, convinto di aver le palle e poi sempre meno sicuro del possesso di questo paio di attributi…dicevo, fatto tutto ciò, un soggetto ormai anziano a un certo punto vede la morte e il tappeto tutto rattoppato e non certo rosso del fallimento di una vita e allora…sì, a quel punto mi chiama e io lo invado.
Essendo la delusione, questo particolare tipo di delusione che ho cercato di descrivere, sono delusa, e in particolare il tipo che m’è chiamato oggi mi colma di una pena infinita.

Avrei voluto nascere gioia sfrenata, ho lottato una vita per diventarlo, certa delle mie potenzialità positive. Infine ho dovuto ricredermi, a mie (e vostre) spese.

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