venerdì 13 febbraio 2015

La ferita

                                                                                             foto carlozanzi


Ogni volta che dalla Rasa scendo a Brinzio (e di questi tempi ci vado spesso) e passo nei pressi del camposanto, il mio occhio va sulla sinistra, contro quel primo albero, probabilmente un platano. Perché lì è morto in un incidente d'auto, qualche anno fa, Fabio, un ragazzo che era stato mio allievo alla Società Varesina di Ginnastica e Scherma. E' morto in una notte invernale fra il sabato e la domenica. Quella tragica domenica mattina andai a Brinzio a sciare: non notai tracce dell'incidente. Poi venni a sapere. L'albero ancora mostra la ferita di quella morte prematura, uno strazio. Penso a Fabio, un ragazzo simpatico, e penso ai suoi genitori, ai suoi fratelli. Una ferita che non si chiude. E anche quel tronco, incolpevole eppure colpevole protagonista di quella morte, non vuole guarire, lascia aperta la ferita: non può tornare tutto come prima.

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