sabato 15 marzo 2014

Dio: un rebus

                                                                                                  foto carlozanzi


Non è certo evidente l'esistenza di Dio, ma è evidente che una fede in Dio ci farebbe molto comodo. E più si corre avanti, più lo si capisce. Ci farebbe comodo un Dio che ci aiuta in questo mondo e che ce ne promette un altro, migliore. Il guaio è che la fede in Dio non si compra, non si impara a memoria, non è questione di volontà, non è nemmeno un dono (altrimenti che Dio sarebbe un Dio che fa preferenze?), e non ci possiamo accontentare di dire che è mistero, che noi creature non possiamo comprendere il Creatore, infinitamente superiore a noi. Che fare? Non lo so. La fede in Dio è volubile, quando stiamo bene e stanno bene le persone a noi più care ci sentiamo forti nella fede, ma al minimo guaio la fede scompare e Dio o non esiste più o sale all'istante sul banco degli imputati. Ma non sempre è così, l'esperienza dice che per taluni proprio le disgrazie avvicinano a Dio, che diventa scialuppa di salvataggio per non annegare. Per altri è il contrario. E allora? 
Non ci sono ricette. Non resta che pregare, col dubbio che ci si sta rivolgendo ad un Dio al quale contemporaneamente crediamo e non crediamo. E' un bel rebus.

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