martedì 11 febbraio 2014

Il commiato di Herbert



Sto pubblicando qui a puntate l'ultimo lavoro, inedito, del mio amico Franco HF Cavaleri, morto prematuramente (al centro nella foto). Oggi ho pensato di pubblicare anche la sua lettera di commiato, inviata agli amici per il tramite della moglie Anna. Sono certo che lui, amante del dietro le quinte, avrebbe comunque apprezzato. E' un modo per conoscerlo e quindi per non dimenticarlo, regalandogli ancora altra vita. 

Si sta come
d'autunno
sugli alberi
le foglie
Ho scelto questi versi di Ungaretti per affidare alla mia Anna il commiato da tutti voi, amici che mi avete sempre riservato affetto, lo stesso affetto che ora va tutto a Anna.
Un saluto a voi conoscenti che non mi avete mai lesinato simpatia e a voi persone e professionisti che vi siete prodigati a sostenermi nei vari frangenti della vita.
Sono contento che negli anni abbiate tutti condiviso la mia strada.
Una buona esistenza, la mia, che ho considerato “piena” e dove le cose buone hanno superato abbondantemente quelle negative. Quanto significato in questo l’abbiano avuto la mia Anna e i miei ragazzi, per non parlare di tutta la mia famiglia, beh, loro già lo sanno e sanno di quanto voglio loro un bene dell’anima, anche se non credo di averlo dimostrato quanto meritassero.
Fedele alla mia predilezione per il “back stage”, ancora una volta ho voluto essere dietro le quinte e così ho chiesto a mia moglie Anna, ai miei due figli e alla mia famiglia di avere un funerale intimo.
Al ricordo delle lapidi io ho preferito la memoria del e nel cuore.
Questo è ciò che ti permette di rimanere “vivo”, lo sei finché anche uno soltanto si ricorda di te.
A esequie celebrate, ve ne parlo per congedarmi attraverso il messaggio che Anna vi sta inviando.
Le mie ceneri sono state sparse nel vento in cima alla nostra montagna, al Campo dei Fiori.
Come sempre ho fatto negli anni, ho lottato con tutte le mie forze per credere e fare in modo che la stagione autunnale potesse essere infinita, non ho potuto evitare che arrivasse l’inverno.
Grazie a tutti voi.


Herbert Franco Cavaleri

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