lunedì 24 febbraio 2014

Herbert 22

Herbert
di franco hf cavaleri



C’era qualcosa di molto costruttivo allora, in quella pur austera e rigida scuola.
Poi arrivarono gli anni della protesta, cose giuste per carità, ma era già un qualcosa d’altro, che andava oltre il grande e ingenuo desiderio di Herbert di “cambiare il mondo” e di farlo più giusto e più bello, ecologista in anteprima della natura e della società. Forse la sua, di generazione, è stata quella degli ultimi sognatori che credevano fermamente di non avere limiti, di poter fare tutto… finirono sfruttati e sgominati da un sotterraneo calcolo politico, furono come inglobati in nuove rigide categorie lontane, lontanissime.
Così per lui arrivò il momento di ritirarsi nel “privato”, anche se gli era impossibile cancellare la voglia di darsi da fare.
Era il tempo del volontariato, non solo partecipando a quello già strutturato.
Era l’occasione per essere volontario militante, costruendo nuove realtà come quel primo (entusiasticamente sgangherato) gruppo ecologico, oppure quello ben più importante di un gruppo di ascolto, o l’altro più delicato di assistenza ospedaliera.
Già, caro il mio Herbert, qualcosa di buono in fondo lo hai fatto anche tu.
Come nel lavoro, anzi nei lavori, perché ne hai “passati” di parecchi, abituato talmente a una molteplicità di incarichi e di settori, che veramente a fatica potresti rispondere a chi ti chiedesse: “che lavoro fai?”.
Tutti e nessuno.
C’era stato uno scotto da pagare, in questo tuo operare, che ti portava a un comportamento, diciamolo pure egocentrico, che non ti faceva dare alla tua famiglia tutto il tempo e l’attenzione che avrebbe dovuto, che invece avrebbero meritato la tua donna e i tuoi figli, il tuo vero e autentico mondo.
Ora, tutto d’un tratto, ti è esploso addosso improvviso e implacabile un gran bel problemino di salute, spazzando via tutte le certezze che hai sempre avuto in una vita che avevi creduto perfettamente tua.
Una esistenza ancora tua?
Per questo stai scappando, come se i tuoi cari tu volessi tenerli lontani dalla tua sofferenza, come se tu volessi cancellare l’angoscia.
E’ giusto questo?
Bisogna lottare, insieme?
Era lì, lontano da casa, per ottenere una risposta.


22-continua

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