mercoledì 17 luglio 2013

Ciao, don Marco, bomber di Dio

                                                                                  foto carlozanzi

Credo che don Marco Galfrascoli (eccolo nei panni di cappellano del Varese Calcio) fosse del 1940, quindi oggi avrebbe compiuto 73 anni. Lo voglio ricordare con un pezzetto che gli dedicai credo nel 2005 o 2006, dalle pagine de La Prealpina. Ciao, amico mio

IL GRANDE CUORE GRANATA DI DON MARCO
Nei giorni scorsi la tele ci ha regalato, postume, le gesta e le emozioni del Grande Torino. Ebbene: fra i molti telespettatori, due grandi occhi granata, finestre di un immenso cuore granata, hanno fissato quelle immagini con particolare devozione. Gli occhi e il cuore sono di don Marco Galfrascoli, attuale parroco di Montonate, 65 anni. Fra i sacerdoti, non ha rivali al mondo in quanto a passione per i granata, idoli della sua giovinezza. Solo il Signore ha saputo incidere in lui più di loro. Lo sa solo il Signore i sacrifici che ha dovuto fare (Lui, il Sommo Padre) per allontanare dai campi di calcio l’esuberante Marco Galfrascoli, calciatore di classe cristallina, el pibe de oro di Fagnano Olona, atleta guadagnato ai campi di Dio, perso per l’italico pallone. Ma tralasciamo il don Marco calciatore e soffermiamoci sul grande tifoso del Toro. Per avere una seppur sommaria idea del suo dilatato cuore granata, basti pensare che tutti gli anni compra un abbonamento e lo omaggia al Torino Club di Angera: è un gesto di rispetto verso i campioni degli anni Quaranta. Non solo: ogni 4 maggio è a Superga, nella basilica del dolore e della preghiera, e celebra una Messa per gli eroi, morti nel 1949. Ma non basta: omaggia adesivi del Toro, ricorda anche nelle omelie le mitiche partite in seminario, Toro-Resto del Mondo. Su la tonaca e via. Era lui il capitano di quel Toro in abito talare, lui il goleador, a lui spettavano le convocazioni. Potete allora immaginare gli occhi e il cuore di don Marco, nei giorni scorsi. Ma per completezza d’informazione dobbiamo aggiungere che, qualche anno fa, ancor più intensa sarebbe stata la partecipazione emotiva di don Galfrascoli all’evento televisivo. Perché la morte della cara sorella Giulia prima, problemi non trascurabili di salute poi, forse suggerimenti del suo Signore ed altro ancora hanno spartito il cuore granata di don Marco, regalandone una fetta consistente all’Africa. Ecco allora la scelta: vendere una casa di famiglia, acquistare una bella villa a Kampala, in Uganda, a tutto vantaggio dell’associazione ‘Insieme si può’ (decine di progetti volti al bene dei fratelli africani) e di quanti abbiano bisogno di un tetto, prima di lasciare la capitale ugandese per altre destinazioni missionarie. Il parroco granata è stato di recente in Africa, ha visto la casa, ha respirato il vento dell’equatore, ha stretto mani e sofferenze d’altro colore. “Ora il mio cuore granata batte per l’Africa” dice. Ma qualche colpo, qua e là, è indiscutibilmente, ancora per il Toro.
                        

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