sabato 23 marzo 2013

Augusto Vanghetta o del piacere della carne



Niente di meglio, nel giorno del centenario della nascita di Piero Chiara, che leggere uno dei suoi romanzi migliori 'Il pretore di Cuvio', che presto diventerà film grazie all'entusiasmo dell'attrice luinese Sarah Maestri (foto). Ebbene, qui Chiara è davvero un maestro nel descrivere il protagonista, il pretore Augusto Vanghetta, uomo senza coscienza, dedito con lena ai piaceri della carne.
Ecco un paio di passaggi che danno l'idea.

"Dopo quella vera e propria violenza carnale che aveva subito dal Vanghetta e anche da se stessa, Margherita non pensò di arrestarsi sulla china del peccato. Compiuto il primo passo, capì che cos'era una donna, anche sorella di un prete. E quando ogni notte Augusto si infilava nel suo letto al buio, benediceva la sorte che le aveva condotto in casa quella macchina meravigliosa che è l'uomo, bello o brutto, giovane o anziano, ma tale da metterle in moto le linfe e le secrezioni, interne e esterne, per le quali una donna diventa come un fiume che scorre dalla vita che ha avuto a quella che darà.
Il Vanghetta, immune da sentimenti o consapevolezze ingombranti e inutili ai suoi fini, badava a godere i frutti dell'ospitalità con tanta foga, che presto se ne videro i risultati..."


"Il Vanghetta era addirittura del parere che l'uomo, ad ogni età e in qualunque stato o condizione, deve immergersi nella donna senza alcun ritegno o scrupolo. E in tutte le donne, giovani o anziane, consanguinee o estranee, nubili o sposate...L'uomo, diceva, è venuto dalla donna e nella donna deve ritornare, per essere felice e dimenticare che lo aspetta la morte..."

Piero Chiara   'Il pretore di Cuvio'

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