lunedì 15 ottobre 2012

Carmina non dant panem 4

Continuo questa riflessione, anche un po' malinconica perché siamo in tempo di crisi, sui libri.
Perché tutti (o quasi) vorrebbero pubblicare il LORO libro? Perché si ha l'impressione di aver creato qualcosa, e Dio solo sa quanto grande sia il bisogno di produrre con le proprie mani e la propria mente qualcosa di unico, che si vede, si tocca....Il libro inoltre permette di comunicare agli altri le nostre 'imperdibili' idee (dice Umberto Eco che solo la lista della spesa si scrive esclusivamente per se stessi) e Dio solo sa quanto sia potente il desiderio di comunicare agli altri i propri pensieri. Il libro, inoltre, dà l'illusione che si sia ricordati, perché il libro ci sopravvive, è strumento che innescherà la memoria di noi. Il libro dà una seconda illusione: il guadagno. Chissà perché circola ancora la panzana che gli scrittori siano necessariamente, inevitabilmente ricchi! Insomma, un libro eleva socialmente, gratifica....Ma se vogliamo davvero elevarci, saliamo sul Monviso (foto).

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