venerdì 12 ottobre 2012

Carmina non dant panem 2

E' sempre stato difficile pubblicare un libro, ma oggi è impresa ardua davvero. Se uno vuole a tutti i costi vedere il suo nome su una copertina, può farlo a pagamento, come l'amore, e qui gli editori che si fanno pagare abbondano. Risultato? L'orgoglio è soddisfatto, ma uno si trova 300-400-500 copie di un libro che non sa come distribuire. Poi ci sono i piccoli editori che pubblicano non a pagamento, ma pubblicano pochissimi libri l'anno, non li distribuiscono (i costi della distribuzione sono enormi) e non fanno pubblicità (i costi della pubblicità sono molto alti),quindi l'autore non paga ma nemmeno guadagna e il suo libro non gira. Riuscire a pubblicare per un grande editore è impresa praticamente impossibile, a meno di essere davvero un fenomeno, oppure un personaggio famoso, che garantisce vendite abbondanti. Perché anche i grandi editori non possono certo investire cifre consistenti per tutti i libri che pubblicano: puntano su alcuni,e gli altri vada come vada. 
Capisco benissimo gli editori, capisco perfettamente gli scrittori, che sognano di pubblicare un libro, sta di fatto che il profumo della carta, quell'adorabile profumo di carta stampata, si perde nel vento, s'allontana, se ne va.

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